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“Homo Argentum” conquista l’Argentina: il trionfo internazionale firmato Dea Film e Ventitreesimastrada. con “L’Amore che Ho” la corsa agli Oscar 2026

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Il fenomeno Homo Argentum


Agosto 2025 ha segnato un punto di svolta per il cinema argentino: l’uscita di Homo Argentum, diretto da Mariano Cohne Gastón Duprat con Guillermo Francella, ha registrato numeri da record.


In soli tre giorni ha superato 330.000 spettatori, raggiungendo quasi 470.000 nel primo weekend e oltre 1 milione di biglietti venduti nei primi undici giorni. Alla fine del quarto weekend, il totale aveva superato quota 1,5 milioni di presenze, consacrando il film come il più visto dell’anno e il più grande successo argentino del periodo post-pandemia.


Accolto con entusiasmo e al centro di dibattiti culturali e politici, Homo Argentum è stato anche incluso nella lista dei film presi in considerazione per rappresentare l’Argentina agli Oscar 2026.


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La produzione italiana: Dea Film e Ventitreesimastrada insieme



Il successo di Homo Argentum non è solo una storia argentina: c’è anche una forte presenza italiana.

La produzione Italiana in Sicilia è stata affidata a Dea Film, che ha creduto nel progetto e ne ha reso possibile la realizzazione sul nostro territorio.


Al fianco di Dea Film, Ventitreesimastrada ha dato un contributo determinante nell’episodio intitolato Troppo Dolce, offrendo professionalità e risorse per portare sullo schermo l’autenticità delle location siciliane.


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L’episodio “Troppo Dolce”: Sicilia protagonista



L’episodio è stato girato grazie a uno straordinario lavoro di location scouting a Montalbano e Valle del Mela, curato da Ventitreesimastrada, con il sostegno produttivo di Dea Film.

Nella produzione alcuni membri di ventitreesimastrada in sostegno dei reparti.


  • Scenografia: Antonio Abbate, Aiuto Scenografo e Nicola Popolo manovale.

  • Costumi: frutto del lavoro del reparto costumi interno di Ventitreesimastrada guidato da Alessia Abbriano, aiuto costumi.

  • Coordinamento: guidato da Carmelo Cambria e Federico Maio, che ha ricoperto anche i ruoli di assistente alla regia e regia di seconda unità per le panoramiche e i cosidetti "fegatelli".

  • Backstage: immortalato dal fotografo Federico Panasiti, che ha documentato fotograficamente il dietro le quinte del set.

  • Nuovi talenti: il piccolo Francesco Varano, al suo debutto cinematografico, è stato selezionato grazie al casting comparse diretto da Graziella Salvatore.

  • Trucco: realizzato da Ivana Mirenda, con il reparto trucco e allestimento di Ventitreesimastrada.


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Una rete di professionalità che, grazie al lavoro congiunto di Dea Film e Ventitreesimastrada, ha dato vita a un episodio capace di coniugare qualità internazionale e professionisti locali.


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L’amore che ho: un altro progetto da Oscar



L’impegno di Dea Film e Ventitreesimastrada non si ferma qui.

La casa di produzione Dea Film è anche protagonista de L’amore che ho, il film di Paolo Licata dedicato alla vita della cantautrice siciliana Rosa Balistreri, presentato al 42° Torino Film Festival e distribuito nelle sale italiane nel maggio 2025.


Anche in questo caso Ventitreesimastrada ha partecipato come produzione associata, rafforzando il legame fra il cinema d’autore e il territorio siciliano. Il film è fra i titoli italiani presi in esame per la selezione agli Oscar 2026.



Valle del Mela: un set naturale per il cinema del futuro



Dalle sale gremite di Buenos Aires alle storie intense della musica popolare siciliana, il filo conduttore è chiaro: la sinergia tra Dea Film e Ventitreesimastrada rappresenta un modello virtuoso di collaborazione internazionale.


La Valle del Mela, con ventitreesimastrada, emerge come una nuova frontiera del cinema, un territorio in grado di offrire paesaggi unici, ma anche competenze tecniche e artistiche che possono attrarre produzioni di livello mondiale.


Per imprese ed enti locali, questo è il momento giusto per investire:


  • in sponsorizzazioni capaci di portare i marchi in contesti culturali prestigiosi,

  • in partnership che valorizzano il territorio,

  • in un cinema che genera indotto, lavoro e identità.




Conclusione



Homo Argentum e L’amore che ho dimostrano che il cinema può unire continenti, storie e culture. Il successo argentino e le candidature italiane agli Oscar portano con sé una firma che parla anche siciliano: quella di Dea Film e Ventitreesimastrada, che hanno saputo trasformare la Sicilia in un palcoscenico internazionale.

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